Una Rosa nella Nuova Dacha
La Dacha è la casa d’accoglienza, operata da Fondazione Soleterre e dalla sua filiazione ucraina Zaporuka, che a Kyiv offre accoglienza e sostegno ai piccoli pazienti oncologici e alla loro famiglie, durante le cure presso l’Istituto dei Tumori e la Neurochirurgia Pediatrica dell’Accademia delle Scienze della capitale ucraina.
La Dacha è stata attiva per 15 anni e fino all’inizio della invasione russa ha ospitato oltre 1450 famiglie.
Nel 2019 Rosa Prístina è entrata in collaborazione con Soleterre e con il progetto «Una Rosa nella Dacha», ha sostenuto i costi di gestione della Dacha, che, gratuitamente, nel periodo luglio 2019-giugno 2022:
– ha accolto 230 famiglie (la maggior parte più volte) con livello di soddisfazione del 92%;
– ha offerto supporto psicologico a 672 bambini in 2.716 sessioni e a 765 genitori in 2.548 sessioni con livello di soddisfazione del 87%;
– ha effetuato terapie di riabilitazione fisica a 141 bambini in 2.163 sedute con livello di soddisfazione del 93%;
– a seguito dello scoppio della guerra, erogato fondi per l’emergenza a 549 famiglie.
Ma la Dacha era in affitto e poteva ospitare solo sei famiglie alla volta.
Quindi già nel novembre del 2019, la Fondazione Zaporuka, in partnership con Soleterre, ha iniziato la costruzione di una grande e moderna casa – la Nuova Dacha – che può ospitare contemporaneamente fino a 15 famiglie.
L’inaugurazione della Nuova Dacha era prevista per il 2022, ma a causa dell’invasione russa tutte le famiglie che risiedevano nella Dacha affittata sono state evacuate verso territori sicuri e la Dacha chiusa.
Interrotti nel febbraio 2022, i lavori di costruzione della Nuova Dacha sono ripresi dopo la liberazione della Kyiv Oblast e, completato anche il rifugio antiaereo, il 31 Ottobre la nuova Dacha è stata inaugurata alla presenza della massime autorità sanitarie ucraine.
Si è aperto quindi un nuovo capitolo e la collaborazione di Rosa Prístina con il progetto «Una Rosa nella Nuova Dacha» contribuirà per i prossimi 3 anni ai costi di gestione della struttura.
Insieme alla Clinica di Oncologia Pediatrica e Trapianto di Midollo Osseo e alla casa di accoglienza per i rifugiati di Neslukhiv, un segnale forte di ricostruzione per un Paese devastato dalla guerra.