Una Rosa nella Dacha
La Dacha è la casa d’accoglienza, operata da Soleterre e dalla sua filiazione ucraina Zaporuka, che a Kyev offre accoglienza e sostegno ai piccoli pazienti oncologici e alla loro famiglie, durante le cure presso l’Istituto dei Tumori e la Neurochirurgia Pediatrica dell’Accademia delle Scienze della capitale ucraina.
Dal Luglio 2019 la nostra Fondazione ha sostenuto i costi della Dacha, che accoglie una media di 70 nuclei familiari all’anno, ai quali assicura gratuitamente accoglienza, supporto psicologico, fisioterapia, attività ricreative, erogazione di supporto finanziario attraverso il fondo d’emergenza.
Anno dopo anno la qualità e l’efficacia dei servizi è andata crescendo.
Nel periodo dal 1 gennaio al 24 febbraio 2022, sono state ospitate 29 famiglie di bambini seguivano cure chemio e radioterapiche in day-hospital, che stavano trascorrendo un periodo di pausa tra i cicli di chemio o di ritorno a Kyev per esami di follow-up.
La durata media della permanenza nella Dacha è di 8 giorni. La maggior parte dei bambini viene ospitata nella Dacha con entrambi i genitori; altri parenti (nonni, fratelli e sorelle) possono visitarli regolarmente.
Il livello di soddisfazione degli ospiti per i servizi offerti e in generale il riscontro ricevuto attraverso i questionari anonimi dalle famiglie si può riassumere con questa frase: “La Dacha è la nostra seconda casa. Vi ringrazio tantissimo per la possibilità di alloggiare qui nel momento più duro della nostra vita”.
Poi è arrivato il 24 febbraio, il giorno che ha cambiato la vita di tutti gli ucraini, comprese le famiglie della Dacha.
Da subito è iniziata l’evacuazione delle famiglie, messe in salvo dapprima a Ternopil (Ucraina dell’Ovest); il 3 marzo, dopo che il quartiere è stato colpito dai missili, la Dacha è stata chiusa per un periodo indefinito.
Da quel momento i fondi del Progetto hanno contribuito al trasporto dei bambini in strutture sanitarie europee: da Ternopil a Rzeszów (Polonia) e poi in volo verso l’Italia e altri paesi occidentali, oltre 80 pazienti oncologici pediatrici sono stati ricoverati in ospedali specializzati per continuare le cure, garantendo anche un piccolo sostegno economico alle famiglie.
Da quel momento l’impegno di Rosa Prístina per Ucraina è diventato un aiuto nell’emergenza: con l’aiuto di tanti donatori, uno sforzo straordinario per fornire ambulanze, farmaci, dispositivi salvavita.
Ma già pensiamo alla ricostruzione. La guerra ha costretto milioni di ucraini delle regioni dell’est a migrare nelle regioni più occidentali: con Soleterre e Zaporuka stiamo sostenendo un progetto per dare dignitosa accoglienza ad alcune decine di famiglie.